Favale di Malvaro

Il Comune di Favale di Malvaro si trova nella valle del Malvaro a lato alla val Fontanabuona, ai piedi del monte Pagliaro, le frazioni del territorio sono oltre a Favale, Accereto, Alvari, Arena, Canavissolo, Cassottano, Castello, Collo, Malvaro, Monteghirfo, Ortigaro, Piano, Priagna, Rocca, Scoglio. Il toponimo Favale probabilmente è riconducibile alla coltivazione, trattamento e vendita delle fave.

Il primo insediamento del paese nacque alla confluenza di strade provenienti dall’alta val d’Aveto e dalla val Trebbia. Nel medioevo fra l’XI e il XII secolo fu dominato dalla famiglia Fieschi, conti di Lavagna. Nel 1229 il potere passò alla podesteria di Rapallo, dal XVII secolo capitanato di Rapallo sempre sotto il dominio della Repubblica di Genova di cui seguì le sorti. Si ebbe dal 1797 l’occupazione francese, dal 1815 entrò nel regno di Sardegna e in seguito nel regno d’Italia. 

Agli inizi del 1800 una famiglia di cantastorie si convertì al valdismo, alcuni paesani aderirono alla nuova religione, nel 1849 fondarono la chiesa evangelica valdese, aperta fino al 1919 quando anche gli ultimi valdesi emigrarono, per tutto il secolo ci furono scontri e persecuzioni ai loro danni. La pace fra le due comunità fu sancita solo nel 2013. 

Durante il XIX secolo iniziò l’emigrazione verso il continente americano, agli inizi del 1900 il comune si spopolò, i suoi abitanti raggiunsero soprattutto il Perù e la California. I principali monumenti del comune sono: il santuario di Nostra Signora del Rosario, che si trova nell’antica chiesa parrocchiale di San Vincenzo del XVII secolo e la chiesa parrocchiale di San Bernardo nella frazione di Monteghirfo. L’economia era ed è basata sull’agricoltura e la lavorazione del legno.

ABITANTI

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(Dati ISTAT)

ALTITUDINE

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(m s.l.m)

SUPERFICIE

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(km²)

Museo dell'Emigrante
"Casa Giannini"

Via Acereto, 16, 16040 Favale di Malvaro GE