Tra storia e cultura

La Valle era abitata già nella Preistoria lo testimoniano i castellari come quello di Uscio. Nella necropoli dei Liguri Tigullii di Chiavari molte tombe a cassetta furono realizzate con l’ardesia della Valfontanabuona. Le cave si sfruttarono dal XII secolo. I tetti si coprivano con le ciappe nere e di ardesia erano le lavagne delle scuole e i piani dei biliardi. La Valle fu crocevia di vie di comunicazioni che dal mare arrivavano in Pianura Padana, corrispondenti alle vie di transumanza

La Val Fontanabuona nella storia

La Valle fu crocevia di vie di comunicazioni che dal mare arrivavano in Pianura Padana, corrispondenti alle vie di transumanza. I Romani la dominarono per la sua posizione strategica. Il primo documento che permette di conoscerne il territorio è la Tabula Alimentaria di Velleia dove si indicano “fundi cum communionibus” ossia terre a bosco e a pascolo utilizzate in comune ed erano sottoposte all’erario imperiale; luoghi ancora selvaggi che i Romani affidarono a coloni provenienti da Lucca dove si praticava il taglio del legno, la pastorizia e la coltivazione del grano.

Il legno portato negli scali marittimi era inviato ai mercati più lontani. Erano assi viari per le attività lavorative e i commerci che interessarono i Bizantini dove fondarono nuovi insediamenti come Lorsica. Con i Longobardi si favorì la colonizzazione dei monaci di Bobbio che introdussero il sistema curtense e i terrazzamenti con muri a secco permettendo lo sfruttamento dei terreni più impervi e favorendo l’allevamento del maiale nelle zone coltivate a castagno.

Dal X secolo il sistema curtense entrò in crisi e l’agricoltura divenne di sussistenza. Fu integrata con attività come la tessitura, la panificazione e il contrabbando. Si ebbe la dominazione genovese. La famiglia Fieschi fondò il suo feudo a San Salvatore dei Fieschi dove si trova l’omonima basilica. Nel 1641 Genova fece stilare la prima “Caratata” delle proprietà fondiarie dove si producevano olio d’oliva e castagne che si vendevano in Val Padana passando per la valle che si popolò, lungo le mulattiere, di taverne, locande, stazioni di posta e trasportatori.